Dottò ha scritto: 24/06/2021, 16:47
prato ha scritto: 24/06/2021, 16:27
Indubbiamente...
Pare comunque che questi di ANG, motivazioni ed interessi personali a parte, siano veramente incazzati tanto da voler denunciare e richiedere i danni a quei Funzionari ritenuti responsabili degli inammissibili ritardi dei pagamenti
Nobili intenti ma motivazioni strettamente personali. Sono anni che i personaggi in questione muovono le fila indirizzando la politica ippica verso l'allevamento, ponendo le persone giuste nei posti giusti, facendo credere al popolo ippico che lavorano per il bene di tutti e dell'ippica. Non ci credo manco se me lo giurassero sui loro figli. L'incazzatura è in qualche modo giustificata, ma se proponessero soggetti più qualitativi, verrebbero dall'estero ad acquistare i nostri cavalli e lì i premi li incassano dopo due settimane. Al popolo comunque interessa che i denari arrivino, ma essere così sfacciati mi sembra un delirio di onnipotenza.
Prima di tutto è indiscutibile quanto sia vergognosa la tempistica di pagamento dei premi al traguardo in Italia e questo non per dare man forte alla sig.ra Bezzera, ma a tutti quei proprietari soprattutto piccoli che hanno tanta passione e che tengono duro nonostante tutto ma che, proseguendo su questa strada, diventeranno mosche bianche e andranno a estinguersi.
Già non è facile piazzarsi o vincere, peraltro con il taglio delle giornate di corse e del montepremi anno dopo anno, se poi i premi neanche vengono pagati in tempi ragionevoli in base alle normative europee, dove vogliamo andare?
Però va anche detto che non si può non riconoscere che se tanti italiani vanno ad acquistare all'estero c'è più di un motivo, prima di tutto il rapporto qualità-prezzo, non è questione di premi al traguardo in questo caso.
In Gb o Ire per quanto tu possa comprare a un prezzo basso trovi sempre qualità, qui per trovarla devi spendere molto e sono pochissimi quelli che se lo possono permettere, diciamo i soliti noti.
Fate mente locale di quanti cavalli/cavalle sono stati acquistati a prezzi molto ragionevoli all'estero (alcuni soggetti davvero a quattro soldi come Wakanaka e Triana rivendute poi a cifre molto importanti) e hanno vinto in lungo e in largo sui cavalli italiani, invece pensate a quanti italiani hanno vinto all'estero. Non c'è paragone e questo significa qualcosa.
Noi siamo bravissimi a creare fattrici di pregio, ma per debolezza economica vengono tutte vendute senza battere ciglio, quasi mai vengono trattenute. Poi all'estero queste fattrici creano cavalli di gran valore, cavalli che si sarebbero potuti produrre in Italia attirando compratori esteri.
E gli stalloni che abbiamo? Per piacere....
Per fare acquistare italiano hanno creato il bonus, sperando di attirare i compratori italiani con scarso successo. Ma avrebbero dovuto fare ben altro.
Peraltro il continuo voler dotare le corse per i due anni di premi monstre obbligando quasi gli allenatori a tirargli il collo per arraffare quanti più premi possono, penalizzando invece i cavalli anziani, fa si che nessuno pensi a lungo termine coi cavalli ma tutto il contrario.
Il comitato Pattern continua a declassarci, il nostro allevamento a impoverirsi, la politica non si decide a fare quello che andrebbe fatto da tempi immemori, le infrastrutture sono quelle che sono ovunque, continuano a tagliare le giornate, a diminuire i premi mentre i costi sono sempre gli stessi, alla fine sono sempre quelli a comprare la qualità e a vincere, ma comunque l'ippica italiana non attira investitori e come potrebbe ridotta in questo stato?
Le colpe ce le ha sicuramente la politica ma non è la sola e darsi addosso vicendevolmente non porta a nulla. Finchè le varie parti non riconosceranno i propri errori e ognuno penserà per se la situazione non potrà che peggiorare. L'ippica sempre nelle stesse mani non ha futuro.