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ediagaloppo
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Riordino gioco on line

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Mentre la commissione Finanze della Camera ha ultimato addirittura in anticipo il suo "lavoro" sullo schema di decreto legislativo sul riordino del gioco, a cominciare da quello a distanza, esprimendo già nella giornata di ieri 21 febbraio il suo parere (favorevole con condizione e osservazioni) al Governo, i tempi della sua omonima in Senato sono più lunghi.

Dunque, non sarà rispettato il termine che era stato fissato dal vice-ministro dell'Economia e delle finanze Maurizio Leo, ossia il 22 febbraio, per esprimersi sull'argomento.

Diverso il discorso per la commissione Bilancio del Senato, dopo che il relatore Guido Quintino Liris ha illustrato una proposta di parere, predisposta sulla base dei chiarimenti forniti dal Governo, che è poi stata approvata.

Eccola di seguito.



IL PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE BILANCIO - “La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminato lo schema di decreto in titolo e acquisiti gli elementi informativi forniti dal Governo, preso atto che: in relazione all’articolo 10, viene rappresentato che la possibilità di indennizzo in favore del concessionario, di cui al comma 2, a differenza della previsione recata dal comma 1 del medesimo articolo, fa riferimento alla eventualità di 'significativi e non prevedibili mutamenti del quadro regolatorio' (come tali, pertanto, giammai imputabili a condotte del concessionario) idonei a concretare la fattispecie codicistica della eccessiva onerosità contrattuale sopravvenuta. Dunque l’ipotesi presa in considerazione null’altro fa che ricondursi ad un noto istituto giuridico di portata generale. Premesso ciò, peraltro, appare del tutto condivisibile la proposta di sostituire le parole 'provvedimenti normativi' con le parole, sostanzialmente equivalenti ma più chiare, 'provvedimenti legislativi'; in relazione all’articolo 13, viene confermato che l’Agenzia delle dogane e dei monopoli è in grado di provvedere all’istituzione e alla tenuta dell’albo ivi previsto senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, tenuto conto, peraltro, che analoghi registri sono già da essa tenuti con le risorse disponibili a legislazione vigente; in relazione all’articolo 20, viene condivisa l’opportunità che il regolamento di cui parla la norma venga trasmesso alle commissioni parlamentari competenti. Pertanto, si preannuncia che il Governo provvederà a modificare in tal senso la disposizione, in occasione della approvazione finale del testo da parte del Consiglio dei ministri.

Con riferimento alla disciplina della responsabilità erariale connessa all’adozione dei provvedimenti di variazione, si rileva che il tema è all’attenzione del Governo che procederà a un mirato approfondimento; in relazione all’articolo 22, viene confermato che le azioni ivi previste possono essere poste in essere dalle amministrazioni interessate con le risorse disponibili a legislazione vigente e, pertanto, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica; in relazione all’articolo 23, comma 3, viene confermata l’attenzione da parte del Governo sulla tematica; in relazione all’articolo 25, viene ritenuto assolutamente condivisibile che tutte le risorse aggiuntive derivanti dall’attuazione del decreto delegato in esame possano essere destinate al Fondo per l’attuazione della delega fiscale; esprime, per quanto di competenza, parere non ostativo condizionato al recepimento delle seguenti modifiche: – all’articolo 10, comma 2, le parole: « provvedimenti normativi » siano sostituite dalle seguenti: 'provvedimenti legislativi'; – all’articolo 20, dopo il comma 1, sia aggiunto il seguente: '2. Lo schema di regolamento di cui al comma 1, corredato di relazione tecnica redatta ai sensi dell’articolo 17 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, è trasmesso alle Camere per l’espressione del parere delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari, che si pronunciano entro 30 giorni dalla data di trasmissione. Decorso tale termine, il regolamento può comunque essere adottato.'.

Il parere è reso, altresì, con le seguenti osservazioni: – con riferimento all’articolo 20, comma 1, secondo periodo, valuti il Governo di riconsiderare l’esclusione della configurabilità della responsabilità erariale in relazione all’adozione dei provvedimenti di cui al medesimo articolo 20, verificando in particolare la possibilità di limitare tale esclusione ai soli casi di colpa grave; – con riferimento all’articolo 23, comma 3, valuti il Governo l’opportunità di integrare lo schema di decreto in esame con disposizioni finalizzate all’indizione della gara per l’assegnazione della concessione per la gestione del servizio del Lotto e degli altri giochi numerici a quota fissa, in scadenza il 30 novembre 2025, che include sia il canale distributivo fisico sia quello a distanza, in modo da evitare il ricorso a proroghe e al fine di conseguire rilevanti benefici in termini di gettito erariale, sia in relazione ai meccanismi di gara sia per le presumibili condizioni concessorie migliorative; – in relazione all’articolo 25, valuti il Governo la possibilità di destinare tutte le risorse aggiuntive derivanti dall’attuazione dello schema di decreto in esame al Fondo per l’attuazione della delega fiscale. “

Nella giornata di oggi è previsto l'ufficio di presidenza che calendarizzerà i lavori per la prossima settimana, ed è dunque presumibile che la discussione e votazione del parere sullo schema di decreto figurerà all'ordine del giorno delle prossime sedute.

I pareri delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato verranno poi deferiti entrambi al Governo.
ediagaloppo
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Re: Riordino gioco on line

Messaggio da ediagaloppo »

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Un piano strategico di azioni urgenti da mettere in campo per dare linfa ad un settore che ha tutte le caratteristiche per essere di successo e per diventare “autosufficiente”.

È questa la necessità emersa nel corso della tavola rotonda “La riforma dell'ippica” tenutasi oggi, 18 aprile, all'Ige – Italian gaming expo, al Palazzo dei congressi di Roma, con la moderazione di Mauro De Fabritiis di MDF Partners.

Un piano condiviso da tutti gli speaker presenti, che hanno redatto un position paper comune, e promosso innanzitutto da Remo Chiodi, direttore generale della Direzione generale per l'ippica del ministero dell'Agricoltura, il primo a prendere la parola.

“È evidente che la riforma delle scommesse ippiche è uno dei tasselli di un piano più grande di riforma dell'intero settore, ma bisogna lavorare - come stiamo facendo - anche sulla governance, anche guardando a modelli europei dove l'ippica funziona e produce degli utili. Basti pensare che nel 2023 si registra una somma di 110 milioni di euro come differenza fra le entrate dalle scommesse e le uscite derivanti dagli stanziamenti della legge di bilancio. Quindi, ad oggi non ci sono le condizioni per il passaggio a un modello privatistico o semi-privatistico di gestione dell'ippica. Per quanto riguarda la governance, la prospettiva è quella in cui non sia un'amministrazione centrale centrale a gestire il settore, come avviene in molti Paesi, poi c'è il tema delle risorse, della riforma delle scommesse e anche degli ippodromi.

Si sta ragionando su due ipotesi: la creazione di un fondo di investimento per supportare i processi di ammodernamento infrastrutturale perché gli ippodromi siano più moderni e attrattivi, e possano accogliere il grande pubblico. Poi sono state messe in campo alcune iniziative nell'ottica del rilancio e del recupero dell'immagine, che possa essere il preludio per la commercializzazione di prodotti di scommesse più interessanti. Insomma, si tratta di un lavoro a 360 gradi.

Senza dimenticare le modifiche nel palinsesto: da aprile è stato ripristinato anche il lunedì di corse, i primi risultati per le scommesse sono molto incoraggianti.

Poi ci sono alcuni elementi di interesse da considerare: nell'ippica c'è una filiera che di fatto è sostenuta e alimentata dalle scommesse, poi va ricordato che l'incremento del patrimonio genetico della razza equina rientra fra le mission primarie del ministero. È essenziale l'allineamento del prelievo sulla scommessa ippica rispetto a quello vigente per altri tipi di scommesse per renderla più competitiva, così come l'unificazione dei totalizzatori. Serve una riforma delle modalità, dei regolamenti, dei prodotti offerti, e queste riforme vanno viste in un'ottica organica e omnicomprensiva, bisogna lavorare in parallelo su tutto, in maniera sinergica”.



In quest'ottica di riforma delle scommesse ippiche è quindi dirimente l'intervento di Mario Lollobrigida, direttore centrale Giochi dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli: “Come Adm abbiamo messo in atto un lavoro serrato con il Masaf su questi aspetti: il primo tema è l'allineamento della tassazione; senza non si risolvono gli altri problemi.

Poi, abbiamo confezionato con il Masaf una proposta normativa e spero che prima o poi sarà regolata, con il primo veicolo legislativo disponibile: per noi c'è la sostenibilità dal punto di vista erariale, con l'abbassamento graduale in due step della tassazione per arrivare a quello delle scommesse sportive a quota fissa: consentirebbe un aumento della raccolta tale da aumentare il prelievo per la filiera e mantenere agli stessi livelli la parte erariale. Per noi questo è il primo step, senza non ha senso il resto.

Altri interventi sono minori: ben venga il totalizzatore unico, però a questo proposito i tempi non sono così veloci, perché tutte le concessioni sono in proroga. Le nuove concessioni potrebbero vedere il totalizzatore unico, però. Ci sono interventi su cui si può lavorare fin da subito, come un tavolo tecnico con tutti gli operatori del settore”.

Proposte che registrano il pieno supporto dei concessionari protagonisti della tavola rotonda, che offrono il loro personale punto di vista sull'ippica italiana e il suo processo di riforma.

Graham Wood, senior international development manager di Bet365, raffronta l'ippica italiana con quella britannica: “Da noi si dice che lo scommettitore ippico nasce all'ippodromo, in Italia manca lo spettacolo all'ippodromo, e ci sono certi elementi che stanno uccidendo il settore: molti stranieri preferiscono portare meno i loro cavalli a correre in Italia a causa del forte ritardo del pagamento dei premi. Che impiega mesi, mentre in altri Paesi arriva dopo una settimana o due. Poi va ricreato lo spettacolo negli ippodromi per rendere le corse più interessanti per il pubblico. Oltre alla modifica della tassazione sullo scommesse, c'è un altro punto da tenere a mente: nel Regno Unito il pubblico è tornato negli ippodromi con l'appoggio dei concessionari, che possono sponsorizzare le corse, cosa che in Italia non può avvenire.

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ediagaloppo
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Re: Riordino gioco on line

Messaggio da ediagaloppo »

ediagaloppo ha scritto: 22/04/2024, 16:35 fonte gioconews.it


Altri interventi sono minori: ben venga il totalizzatore unico, però a questo proposito i tempi non sono così veloci, perché tutte le concessioni sono in proroga. Le nuove concessioni potrebbero vedere il totalizzatore unico, però. Ci sono interventi su cui si può lavorare fin da subito, come un tavolo tecnico con tutti gli operatori del settore”.

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Staremo a vedere.
boristene55
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Re: Riordino gioco on line

Messaggio da boristene55 »

ediagaloppo ha scritto: 24/04/2024, 8:47
ediagaloppo ha scritto: 22/04/2024, 16:35 fonte gioconews.it


Altri interventi sono minori: ben venga il totalizzatore unico, però a questo proposito i tempi non sono così veloci, perché tutte le concessioni sono in proroga. Le nuove concessioni potrebbero vedere il totalizzatore unico, però. Ci sono interventi su cui si può lavorare fin da subito, come un tavolo tecnico con tutti gli operatori del settore”.

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cominciassero a controllare lo stato degli ippodromi e togliere le convenzioni a chi li ha ridotti in condizioni vergognose....,cosi smetteranno di elargire milioni pagati da noi....

Staremo a vedere.
ediagaloppo
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Re: Riordino gioco on line

Messaggio da ediagaloppo »

Già....
vedo in corsa molti cavalli sbagliare (e spesso può dipendere dalla manutenzione di alcune piste, o troppo dure o che presentano dei problemi).

Purtroppo in generale sembra sia difficile cambiare tutto, o per lo meno ci vogliono tempi lunghi su ogni cosa.
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