La Vecchia Guardia

[prato]

Ho l'autorizzazione di Giulio a pubblicare il suo scritto sul nostro sito

La vecchia guardia
Quelli che il trotto…

Noi siamo la vecchia guardia, noi siamo le colonne (concedetecelo), noi siamo ciò che resta di ancora fumante sotto ceneri che si smorzano a vista d’occhio. Noi siamo la vecchia guardia, quelli che hanno attraversato una vita fra un ippodromo e l’altro, che hanno puntato, gioito e imprecato ma soprattutto amato questo sport e questa concezione di vita, all’aria aperta, fra facce da galera e volti celestini, di chi sembrava lì solo di passaggio e invece viveva quel mondo e respirava la puzza di letame scivolando sul fresco quotidiano concime che una bestia da cinquecento chili si lasciava indifferentemente alle spalle. Correvamo fin da ragazzi dietro quei sulky a chiedere notizie, non lo nego, da giornalisti ufficiali ma soprattutto da puntatori incalliti, fosse pure per le due o le cinque mila lire che ci ballavano nelle tasche. Ma noi siamo ancora qui, con i nostri amici allenatori e driver a parlare di corse e di prestazioni, a snocciolare nomi da un microfono, a confonderci scambiando una giubba per un’altra e a fare quello che ci ha fatto vivere per una vita.
Noi siamo la vecchia guardia, quella che un po’ di storia del trotto l’ha scritta se è vero come è vero che ricordiamo bene tanti campioni e troppi brocchi che ci hanno accompagnato nella nostra storia. Se mi chiedete qualche nome e vi dico Mascarpone o Gufidaun, oppure Atod Mo o Zardoz, Belmez, Miss Baltic (con cui nel 91 vinsi 6 milioni con una tris da 6000 lire, un vincente più tre sotto) ma anche i Mare Nostrum, i Lavedona, gli Apparizione o gli Aladil Pan e gli Shalimar, i Noguar, i Baiazzo, gli Urseleo, i Fondo Ok e i Fistil, fino ad arrivare al sommo Varenne o ai più recenti fuoriclasse targati giallorosso, potete credermi. Noi siamo i reduci di un’ippica in cui c’erano sette o dieci picchetti per ippodromo, dove la gente scommetteva sul fotofinish (lo fanno ancora) e dove anche il cinema si occupava del fenomeno ippica perché era di massa. Non parliamo poi del Totip e della vera Tris, quella del venerdì, poi del mercoledì e del venerdì, quella che tirava su miliardi…
Noi siamo quelli che ancora ricordano i vecchi driver che adesso riposano in qualche ippodromo sulla luna, dal Negher al Morino, da Marcè ai fratelli ferraresi, dal mio “modenese” Caiti a Giordanone (Fabbroni), dal Nano fino a Rivara, tutti personaggi amati, odiati, esaltati, ma mai indifferenti. Noi siamo quelli che (vero Jannacci?)
– io gioco solo su informazione sicura, oh yeah,
– io sto sempre dalla parte dei vincenti, oh yeah
– Bellei li porta tutti al palo, anche se hanno due gambe, oh yeah
– comprano un cavallo da corsa e vogliono pure guadagnarci, oh yeah
– prendere un cavallo a 10 contro uno è meglio che uscire con Uma Thurman, oh yeah,
– io ai cavalli non ci gioco, poi vanno a casa e menano la moglie perché la minestra è fredda, oh yeah
– io a fine anno faccio due conti e ti assicuro che ai cavalli non perdo, anzi sono sopra, oh yeah
– piuttosto che giocare Bellei a 2/5 ne gioco due a dieci nella stessa corsa, così mi diverto, oh yeah
– io ai cavalli vinco perché interpreto il gioco come una speculazione e non come un vizio, oh yeah
– ai cavalli bisogna andarci perché c’è molta figa, oh yeah
– ti assicuro che se ai cavalli perdo smetto immediatamente, oh yeah
– l’ippica è bella perché unisce tutti, che siano di destra o di sinistra, oh yeah
E si potrebbe andare avanti all’infinito, tanto per svelare un mondo, forse evaporato, forse in fase di estinzione. Resta un fatto, noi siamo la vecchia guardia e non credo proprio che ne esisterà un’altra dopo la nostra.
PS: un grazie dovuto, per l’idea, a Enzo Jannacci

Giulio Luppi

[prato]

Grande Giulio

[mauro]

Molto divertente

[pierre]

Molto bello ricordare vecchi Driver

[Blackhorse]

Bellissimo pezzo !!!
Ricordo a Tor di Valle la fila di picchetti, i due gemelli che correvano da un picchetto all'altro per le variazioni di quota, quando veniva giocato un cavallo. Per poi non parlare dei clanda... ne ricordo uno in particolare, Fabrizio, che di mattina faceva il barista vicino il mio ufficio ed il pomeriggio andava a Tor di Valle a bancare. All'epoca mi diceva che si era riuscito a comprare una villa al mare...oh yeah!