LO SCEMPIO DELL'IPPODROMO DI TOR DI VALLE
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LO SCEMPIO DELL'IPPODROMO DI TOR DI VALLE
Dall'inaugurazione il 26 dicembre 1959 :
a questo filmato del 2021 :
Cosa è riuscita a fare la politica ?
Ha distrutto l'ippodromo del trotto della città di Roma, situato in zona Z. XXXIX Tor di Valle.
Prende il nome dalla zona di Roma in cui si trova. Progettista del complesso delle tribune e dei servizi della struttura l'architetto Julio Lafuente in collaborazione con l'ingegnere Gaetano Rebecchini, l'ingegnere strutturista Calogero Benedetti, Aicardo Birago e Paolo Vietti-Violi.
All'inaugurazione avvenuta nel 1959, veniva realizzata la struttura in cemento armato, con la pensilina composta da 11 umbrelle sostenute da pilastri-sculture, considerata la più grande paraboloide iperbolica al mondo.
Con i suoi 420.000 m² è uno degli ippodromi più grandi d'Europa.
Fonte : Wikipedia
NON CI SONO PAROLE... SOLO UNA : VERGOGNA !
a questo filmato del 2021 :
Cosa è riuscita a fare la politica ?
Ha distrutto l'ippodromo del trotto della città di Roma, situato in zona Z. XXXIX Tor di Valle.
Prende il nome dalla zona di Roma in cui si trova. Progettista del complesso delle tribune e dei servizi della struttura l'architetto Julio Lafuente in collaborazione con l'ingegnere Gaetano Rebecchini, l'ingegnere strutturista Calogero Benedetti, Aicardo Birago e Paolo Vietti-Violi.
All'inaugurazione avvenuta nel 1959, veniva realizzata la struttura in cemento armato, con la pensilina composta da 11 umbrelle sostenute da pilastri-sculture, considerata la più grande paraboloide iperbolica al mondo.
Con i suoi 420.000 m² è uno degli ippodromi più grandi d'Europa.
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Re: LO SCEMPIO DELL'IPPODROMO DI TOR DI VALLE
TOR DI VALLE (EX IPPODROMO) - RIPRESE AEREE DRONE 4K 60 - 09_07_2022 ROMA
Re: LO SCEMPIO DELL'IPPODROMO DI TOR DI VALLE
Tordivalle, San Siro trotto, Le Mulina, Stupinigi, il Candiano...quanti misfatti!
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Re: LO SCEMPIO DELL'IPPODROMO DI TOR DI VALLE
L’Ippodromo di Tor di Valle a Roma, realizzato nel 1959 dall’architetto Lafuente e dagli ingegneri Rebecchini, Benedetti e Birago.
Esempio di architettura degli anni ’50 e ’60 del secolo scorso. La struttura sfilante dell’Ippodromo di Tor di Valle, come una sorta di basso orizzonte, valorizza la libera distesa dello spazio antistante. E ne è, a sua volta, esaltata. Di qui il rapporto, spaziale oltre che funzionale, tra architettura e contesto su cui è incentrata la ‘dichiarazione d’interesse’ avviata dalla competente Soprintendenza sia sull’opera, sia sul più immediato intorno territoriale. Si tratta di uno dei rari casi in cui un provvedimento di tutela puntuale è stato integrato contestualmente dal cosiddetto ‘vincolo indiretto’. Per sminuire l’interesse dell’Ippodromo si è parlato di modifiche intervenute successivamente, di condizioni di deterioramento delle strutture e di insussistenza di un loro carattere inedito al confronto con la coeva produzione architettonica.
Quanto alle modifiche successive, esse non sono irreversibili. I tramezzi, i controsoffitti, i nuovi volumi hanno solo ‘mascherato’, non cancellato l’essenzialità delle strutture. Non ne hanno comportato la perdita definitiva, consentendone il ripristino. E l’interesse dell’opera non scompare perché alcune sue parti non sono più visibili, nello stesso modo in cui un reperto archeologico lasciato, per sicurezza, nel sottosuolo è comunque documentato e tutelato.
Quanto alla condizione delle strutture, esse mostrerebbero in generale fenomeni di deterioramento del calcestruzzo e dei ferri di armatura, del tutto rimediabili; né è richiesto l’adeguamento antisismico per opere vincolate, essendo consentito per esse il semplice miglioramento.
Quanto, infine, alle disquisizioni sul rapporto con le strutture coeve e sull’innovazione strutturale che l’opera testimonierebbe, tali argomenti sono, certo, pertinenti alle motivazioni del vincolo. Ma non definiscono in modo esauriente le ragioni che determinano la qualità di questa architettura, percepibile anche da chi non sa nulla di strutture a ombrello e a paraboloide iperbolico. Ci riferiamo al carattere assolutamente informale di una spazialità contemporaneamente interna ed esterna, ottenuta attraverso l’accostamento ‘aereo’ di pensiline, travi a mensola, pilastri sagomati, gradonate, vetrate. Visibilmente distinti per forma, materiale, funzione, questi elementi sembrano, infatti, privi di gravità come se, volando nell’aria, si fossero casualmente incontrati e composti in un miracoloso quanto precario equilibrio, ognuno conservando una specifica autonomia figurativa.
Esempio di architettura degli anni ’50 e ’60 del secolo scorso. La struttura sfilante dell’Ippodromo di Tor di Valle, come una sorta di basso orizzonte, valorizza la libera distesa dello spazio antistante. E ne è, a sua volta, esaltata. Di qui il rapporto, spaziale oltre che funzionale, tra architettura e contesto su cui è incentrata la ‘dichiarazione d’interesse’ avviata dalla competente Soprintendenza sia sull’opera, sia sul più immediato intorno territoriale. Si tratta di uno dei rari casi in cui un provvedimento di tutela puntuale è stato integrato contestualmente dal cosiddetto ‘vincolo indiretto’. Per sminuire l’interesse dell’Ippodromo si è parlato di modifiche intervenute successivamente, di condizioni di deterioramento delle strutture e di insussistenza di un loro carattere inedito al confronto con la coeva produzione architettonica.
Quanto alle modifiche successive, esse non sono irreversibili. I tramezzi, i controsoffitti, i nuovi volumi hanno solo ‘mascherato’, non cancellato l’essenzialità delle strutture. Non ne hanno comportato la perdita definitiva, consentendone il ripristino. E l’interesse dell’opera non scompare perché alcune sue parti non sono più visibili, nello stesso modo in cui un reperto archeologico lasciato, per sicurezza, nel sottosuolo è comunque documentato e tutelato.
Quanto alla condizione delle strutture, esse mostrerebbero in generale fenomeni di deterioramento del calcestruzzo e dei ferri di armatura, del tutto rimediabili; né è richiesto l’adeguamento antisismico per opere vincolate, essendo consentito per esse il semplice miglioramento.
Quanto, infine, alle disquisizioni sul rapporto con le strutture coeve e sull’innovazione strutturale che l’opera testimonierebbe, tali argomenti sono, certo, pertinenti alle motivazioni del vincolo. Ma non definiscono in modo esauriente le ragioni che determinano la qualità di questa architettura, percepibile anche da chi non sa nulla di strutture a ombrello e a paraboloide iperbolico. Ci riferiamo al carattere assolutamente informale di una spazialità contemporaneamente interna ed esterna, ottenuta attraverso l’accostamento ‘aereo’ di pensiline, travi a mensola, pilastri sagomati, gradonate, vetrate. Visibilmente distinti per forma, materiale, funzione, questi elementi sembrano, infatti, privi di gravità come se, volando nell’aria, si fossero casualmente incontrati e composti in un miracoloso quanto precario equilibrio, ognuno conservando una specifica autonomia figurativa.
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Re: LO SCEMPIO DELL'IPPODROMO DI TOR DI VALLE
Inchiesta nuovo Stadio della Roma, pm chiede 22 condanne
Nell'ambito della maxi indagine sul nuovo stadio della Roma, la procura ha chiesto ventidue condanne per un totale di oltre cento anni di reclusione.
In particolare i pm hanno chiesto una condanna a 11 anni e sei mesi per l'ex presidente dell'assemblea capitolina Marcello De Vito e per l'avvocato Camillo Mezzacapo. Chiesti 9 anni per Luca Lanzalone e 8 anni e 8 mesi per l'imprenditore Luca Parnasi che ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato. Sollecitati 3 anni e 4 mesi per Giulio Centemero, deputato della Lega, due anni e 8 mesi per Francesco Bonifazi, ex tesoriere del Pd.
Nell'ambito della maxi indagine sul nuovo stadio della Roma, la procura ha chiesto ventidue condanne per un totale di oltre cento anni di reclusione.
In particolare i pm hanno chiesto una condanna a 11 anni e sei mesi per l'ex presidente dell'assemblea capitolina Marcello De Vito e per l'avvocato Camillo Mezzacapo. Chiesti 9 anni per Luca Lanzalone e 8 anni e 8 mesi per l'imprenditore Luca Parnasi che ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato. Sollecitati 3 anni e 4 mesi per Giulio Centemero, deputato della Lega, due anni e 8 mesi per Francesco Bonifazi, ex tesoriere del Pd.
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Re: LO SCEMPIO DELL'IPPODROMO DI TOR DI VALLE
Possibile che nessun politico possa far tornare il trotto a Roma nel giusto luogo ?
Putroppo vedere le corse al trotto a Capannelle non è la stessa cosa di vederle presso ad un ippodromo dedicato...
Ecco come si presentano oggi le tribune dell'EX-IPPODROMO.
Putroppo vedere le corse al trotto a Capannelle non è la stessa cosa di vederle presso ad un ippodromo dedicato...
Ecco come si presentano oggi le tribune dell'EX-IPPODROMO.
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Re: LO SCEMPIO DELL'IPPODROMO DI TOR DI VALLE
PER NON DIMENTICARE !!!!
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