Ciao fratelli Lastrucci

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prato
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Ciao fratelli Lastrucci

Messaggio da prato »

Pubblico volentieri questo articolo di Vanni Berti, veterinario nonché fratello di Vieri, perché Lando e Giorgio Lastrucci hanno rappresentato un'epoca quando l'ippica era la vera ippica con gli ippodromi pieni e con gente che al picchetto da Lando giocava anche 40/50 milioni a giornata.

CIAO FRATELLI LASTRUCCI!
“Le brutte notizie non arrivano mai da sole”. Eh sì. Ieri sera ho saputo, quasi per caso, della scomparsa del notissimo allibratore toscano Lando Lastrucci che, per la verità, ci ha lasciato una quindicina di giorni fa. Pare il 21 febbraio, ma la notizia non si era diffusa. Ma, proprio documentandomi sul web alla ricerca di dati precisi su Lando, ho scoperto con grande dispiacere che anche il fratello maggiore Giorgio, a pochi giorni di distanza, lunedì scorso, ci ha lasciato. Due brutte notizie per quanto mi riguarda, perché i fratelli Lastrucci, Giorgio e Lando, Lando e Giorgio, come venivano chiamati associando inevitabilmente l’uno all’altro, storici allibratori degli ippodromi toscani, io li conoscevo molto bene, avendoci lavorato insieme al picchetto (da ragazzo) per molti anni. Fiorentini veraci del quartiere di San Lorenzo, i due erano profondamente diversi l’uno dall’altro, ma come succede nelle migliori “società”, si completavano.
Lando, più che il classico bookmaker, era un vero e proprio giocatore. E di lui tutti ancora si ricordano le sfide che dal picchetto lanciava al pubblico. Qualche volta andava bene, qualche volta, invece, andava male. Ma lo spettacolo era assicurato. E che coraggio! Più di una volta, quando c’erano i classici “via” su qualche cavallo che a lui non piaceva, dopo aver scritto diversi biglietti, Lando, invece di abbassare la quota, come si dovrebbe, addirittura la alzava, con le conseguenze che si possono immaginare. “Buttati che l’acqua è bassa” era uno dei modi con cui Lando cercava di stimolare i vari giocatori a fare la loro puntata. Sempre allegro, era anche amante dello sport ed è stato, in gioventù, grazie alla sua notevole stazza, un calciante del calcio storico fiorentino. Addirittura è stato il capitano della sua squadra, quella dei Rossi. Insomma, un vero personaggio.
Non da meno però, come personaggio, Giorgio. Aveva una decina di anni in più del fratello, e a me ha sempre dato la sensazione che, come per incanto, fosse uscito dalle pagine di “Maledetti toscani”. La descrizione che Curzio Malaparte fa del classico toscano, corrispondeva esattamente a come era Giorgio. Lui non sfidava il pubblico come faceva il fratello, ma andava inesorabilmente al sodo. Ed era bravissimo come allibratore. Specialmente al galoppo, dove la sua competenza era eccezionale. Più serio di Lando e dal carattere un po’ burbero, anche a Giorgio non mancava però l’ironia. “Vanni - mi diceva - anche questo gliè un altro che va a giro a dire che l’è furbo”. Così Giorgio “etichettava”, quasi sempre giustamente, quanti volessero far capire quanto ne sapevano più degli altri. E questa era solo una delle sue ironiche frasi.
Sempre insieme nella vita, anche nell’ultimo viaggio i fratelli Lastrucci, seppur a distanza di pochi giorni, hanno voluto essere uno accanto all’altro. Giorgio non ha probabilmente retto l’urto della scomparsa del fratello, oppure, voglio credere che, da buon fratello maggiore, di averlo voluto seguire perché altrimenti “come fa lassù senza di me”? E Giorgio avrà così la possibilità di riabbracciare l’amato figlio Lanfranco, scomparso molti anni fa in un incidente stradale ad appena 20 anni.
Ciao Lando! Ciao Giorgio!
Sentitissime condoglianze alla famiglia tutta, in particolare alla signora Faliera e a Luca.
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prato
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Re: Ciao fratelli Lastrucci

Messaggio da prato »

A questo punto, per chi non l'avesse già letto, voglio postare il capitolo del mio libro dedicato ai Lastrucci

I' LASTRUCCI E IL Sig. BUGIONI

I fratelli Lastrucci per una vita hanno tenuto un picchetto a Le Mulina, al Visarno e a Montecatini. Giorgio, il più anziano, voleva atteggiarsi a lord ma da buon fiorentino di San Lorenzo ciò non era nel suo dna. Si vestiva bene, cercava di parlare forbito ma ogni tanto la sua vera indole saltava fuori. Lando, il fratello minore, grande e grosso troneggiava nel suo picchetto. Era famoso perché se un favorito non gli piaceva e mettiamo che gli altri picchetti l'avessero a 3/5 lui scriveva 4/5 o anche pari, accettava qualsiasi somma e non abbassava mai la quota. A volta gli andava bene, a volte meno bene. Adesso se su un cavallo vengono giocati fra tutti 2000 euro c'é chi sorte con: "giocatissimo fin dalla mattina, giocato a tutte le quote, ecc". Trent'anni fa a fine riunione c'é chi staccava ai Lastrucci assegni da 20, 30, anche 40 milioni.
I Lastrucci abitano a due passi dalla Basilica di San Lorenzo e Giorgio ha, o aveva perché son anni che non passo di lì, un barroccino dove vendeva cravatte ed altri articoli maschili, uno dei famosi barroccini di via dell'Ariento dove un tempo trovavi i prodotti tipici degli artigiani di Firenze fatti in pelle, cuoio, paglia e dove adesso trovi solo o quasi extracomunitari. Lando ha tutt'oggi, questo lo so per certo, un tavolo a pranzo prenotato alla "Trattoria Sergio Gozzi" che si trova di lato alla Basilica. Se un giorno qualcuno che legge va a Firenze non manchi di andare dal Gozzi. Ne vale la pena, é una delle ultime, tipiche, trattorie fiorentine rimaste. Lì troverete la minestra di pane, la ribollita, la pappa al pomodoro, il lampredotto e la mitica bistecca alta quattro dita acquistata al Mercato Centrale dall'ex gentlemen nonché proprietario Luciano Manetti (ricordate Cucù di Jesolo?). Attenzione però, prendete appunti, e' aperta solo a pranzo e non andate la domenica perché la trovereste chiusa perché i figli del Gozzi la domenica non possono fare a mano di andare a vedere la Fiorentina, ovunque giochi.
I' Bugioni faceva parte della goliardia fiorentina. Che cos'é la goliardia fiorentina?. E' un raggruppamento di studenti ed ex studenti, con tanto di mantello nero e feluca, facenti parte dei diversi ordini goliardici (il Placido Ordine della Vacca Stupefatta, il Serenissimo Ordine della Lira, il Fecondo e Calcinoso Ordine della Cazzuola...)
I valori e le tradizioni goliardiche si propongono come mezzo per promuovere cultura, intelligenza e cura del proprio spirito, per generare un particolare modo di intendere la vita, alla luce di un’assoluta libertà di critica, senza alcun pregiudizio di fronte ad uomini ed Istituti. La diffusione di questi valori avviene in modo goliardico, e quindi senza risparmiarsi su canzonature e scherzi che chi ha memoria del Conte Mascetti sicuramente gradirà.
I' Bugioni era un grande esperto di cavalli e veniva a Le Mulina sempre in abito scuro, camicia bianca e papillon. Le libagioni per i goliardi erano all'ordine del giorno. I' Bugioni ne approfittò e così negli ultimi tempi lo si vedeva all'ippodromo con gli occhi spenti, il papillon di traverso, il passo traballante. In diversi gli ridevano dietro, a me faceva un pò compassione, l'avrei aiutato volentieri ma non ci avevo mai parlato, lo conoscevo solo di vista.
Un pomeriggio a Le Mulina si avvicina al picchetto del Lastrucci e gli fa:
"siiignor Laaastruuucci, mememe lo daaarebbe un un un dedeca aaaallla paaari di' faaavoorito viiiiincente?"
Il favorito era a 3/5 e il Lastrucci mettendo da una parte il Lord
"siiiiignor Bubugioni vavavaada...VADA A PRENDERSELO NEL CULO" :lolno:
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Re: Ciao fratelli Lastrucci

Messaggio da Bombo »

Quanti aneddoti e quanti ricordi, Giorgio e Lando sono stati veramente un pezzo di ippica Toscana...a me faceva troppo ridere quel "69" , spesso gigantesco, apposto in lavagna da Lando quando c'era un equino che proprio non gli andava a genio :lolno:
Condoglianze alla famiglia.
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Re: Ciao fratelli Lastrucci

Messaggio da salvo900 »

bellissimo pezzo e bei ricordi ,Paolo :clap: :clap:
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Re: Ciao fratelli Lastrucci

Messaggio da prato »

salvo900 ha scritto: 09/03/2022, 21:30 bellissimo pezzo e bei ricordi ,Paolo :clap: :clap:
Grazie e...bei ricordi davvero Salvo. Dai Lastrucci faceva il portaquote mio figlio, allora avevamo qualche annetto in meno :angel:
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Re: Ciao fratelli Lastrucci

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