INDO

Moderatori: Blackhorse, mauro, pierre

Rispondi
Avatar utente
Blackhorse
Site Admin
Site Admin
Messaggi: 5906
Iscritto il: 30/05/2020, 15:13

INDO

Messaggio da Blackhorse »

LA CLASSE OPERAIA VA IN PARADISO: INDO

In questo bel gruppo di appassionati, proprio ieri si è parlato di uno dei cavalli che più mi ha colpito nella mia lunga militanza ippica: Indo. E questo forse per le sue origini poco “nobili”, forse perché era veramente un bel sauro, e si sà, i sauri esercitano sempre un gran fascino, ma probabilmente, la cosa che mi piaceva di più in assoluto di Indo, era l’atmosfera da sogno che lo circondava. Il cavallo “proletario”, (anche così veniva appellato Indo per le sue umili origini), venuto quasi dal niente, che ce la faceva. Anzi, dominava i pari età, trionfando da imbattuto, all’ottavo successo consecutivo, nel Gran Premio Allevatori. Una favola si avverava.
Purtroppo, però, la bella fiaba non durerà a lungo, perché a 3 anni (anno 1979), nel pieno della stagione classica, quando Indo aveva già conquistato per isolamento l’“Italia” e poi il “Giovanardi”, ed era quindi il leader assoluto della sua forte generazione, nell’imminenza del “Nazionale” si ruppe un sesamoide e all’improvviso svanirono anche i sogni. Indo, gradatamente, verrà riattrezzato, ma ci vorrà molto tempo prima di rivederlo in pista e non sarà più il cavallo di prima, anche se finirà in modo più che dignitoso una discreta carriera da anziano.
Ma di Indo mi piace raccontare anche come fu addestrato da puledro, prima di incontrarsi con il suo realizzatore, il bravissimo Gianfranco Bongiovanni.
Ebbene Indo, nato da Mescaleros e la modesta Sangrina, a Crespellano, fuori Bologna, nel podere di Remo Bragaglia, è stato venduto per poche lire alla scuderia Estense che si affidò, per l’addestramento, così avevo letto, all’idraulico del paese, che lo portava in pista a guide lunghe, in piedi a bordo di una “Dyane” cabrio. Sì, avete capito bene, Indo trascinava così una macchina, la famosa “Dianina” della Citroen, che fungeva, in un certo senso, da trot-master, che anni dopo, con l’arrivo dei trainer svedesi in Italia, diventerà tanto di moda. Gli italiani e l’arte di arrangiarsi!
Detto questo, giusto un breve cenno a Gianfranco Bongiovanni, che con Indo si schioderà di dosso l’etichetta di essere stato solo la “seconda guida” di Mangelli, dimostrando a tutti, anche se non ce n’era certo bisogno, che era un professionista con la “P” maiuscola. E visto che ci siamo, tanto per rinfrescarci la memoria, mi piace ricordare il numero dei gran premi riportati dal “Bongio”: se non ho contato male, addirittura 48! Un’enormità. E fra questi è giusto ricordare un Derby con Irunda, ben 15 gran premi con quella campionessa assoluta che è stata Guiglia (in più occasioni, da anziana, Guiglia e Bongiovanni hanno battuto anche Tornese e Crevalcore), i 6 gran premi riportati con Parioli e i 4 successi nel “Criterium Arcoveggio”.
E per corredare il testo ho trovato una bella immagine che “Il Trottatore” (n°5, maggio 1979) ha dedicato a Indo, fresco vincitore dell’“Italia” a Bologna. Addirittura gli era stata riservata una foto al centro della rivista su doppia pagina! La didascalia, però, non fu molto beneaugurante: “In questa sua naturalissima espressione, Indo sembra quasi guardare sereno al suo importante domani”. Se solo fosse riuscito a fare gli scongiuri... Povero Indo!

Di Vanni Berti
Allegati
INDO.png
INDO.png (3.12 MiB) Visto 140 volte
INDO-GENEALOGIA.png
INDO-GENEALOGIA.png (66.82 KiB) Visto 140 volte
Rispondi