STORIE VERE DI GIOCATORI IPPICI

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STORIE VERE DI GIOCATORI IPPICI

Messaggio da KRIZ »

Con oggi voglio proporvi dei racconti veri, di giocatori che ho conosciuto personalmente
e che mi hanno inviato le proprie storie di come si sono appassionati al mondo ippico
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RAFFAELE ed ERNESTO


RAFFAELE era un bello.Talmente un bello che le ragazze facevano a gara per accapparrarselo ,alcune piangevano quando si rendevano conto che la scelta del loro desiderio cadeva su altre aspiranti.
Latino ,lineamenti perfetti,capelli neri ricci,molto folti,statura media
Addirittura RAFFAELLE vantava discendenza da GIUDITTA BECCARINI,rapita in occasione di una delle invasioni SARACENE su MANFREDONIA
GIUDITTA era diventata immediatamente la preferita del sultano: doveva essere molto bella e RAFFAELE nel sangue aveva le caratteristiche dell'antenata
RAFFAELE cuore non ne aveva aveva solo cervello,era noioso,per niente romantico,come un calcolo matematico
Il suo pensiero era rivolto all'economia,alla matematica al mercato.Era assorbito dalla finanza
Il calcolo statistico,matematico,applicato al capitalismo e al mercato aveva conquistato completamente il pensiero del bel RAFFAELE
Scusa RAFFAELE fammi capire.
In ITALIA,ho scoperto, abbiamo due giornali di questo orientamento:uno è trotto e l'altro è il cavallo
Il primo è specializzato nei pronostici degli ippodromi del nord il secondo in quelli del sud
La tesi in informatica che stò preparando per la laurea,senza falsa modestia,nientemeno che presso l'università ,la normale di PISA,la prima facoltà del genere e la più avanti in Italia,guarda caso studia "Il calcolo delle probabilità e la teoria dei giochi" del LEIBNIZ
Insomma sarebbe bastato inserire qualche centinaio di dati in un computer per avere un futuro di
svettanti fortune
Per ridurre le ricerche,si era pensato di inserire i pronostici degli ultimi sei mesi.pubblicati da uno dei due giornali specializzati.Per ridurre ulterirmente le ricerche si era pensato di introdurre un solo ippodromo,una sola attività di corse ,scelta tra trotto e galoppo,con l'analisi di un solo dei due giornali
Una corrente di pensiero,molto diffusa all'epoca nel meridione,era che al nord ,tutto era funzionante,industrioso, organizzato,quasi perfetto
Quale città ,più di MILANO poteva avere tali caratteristiche?
Neanche a dirlo la scelta cadeva sull'ippodromo di SAN SIRO trotto
MILANO e SAN SIRO inoltre avevano la caratteristica di allontanare dubbi (molto flebili invero)
sulla regolarità delle corse
Credenza popolare era che imbrogli,decisioni prese a tavolino influenzassero l'andamento delle gare e di conseguenza i risultati delle scommesse
Si vociferava che le corse fossero preparate a priori dagli addetti ai lavori,artieri,proprietari e peggio ancora dai guidatori
Sostenevano alcuni,cosa ancor più grave,che nel mondo dell'ippica si fossero insinuate,in ordine di potenza: mafia,camorra,andrangheta,sacra corona unita
Si trattava sicuramente di superstizioni popolari,prive di fondamento, ma se un minimo di queste asserzioni si fosse rilevato leggermente vicino alla realtà, l'ippodromo di MILANO trasmetteva un senso di sicurezza
Sei mesi di Trotto ingurgitati nel cumputer davano risultati superiori ad ogni più rosea delle previsioni
Naturalmente RAFFAELE aveva fatto delle proiezioni e dai suoi calcoli emergeva con un modesto
incremento di denaro,corsa dopo corsa di poter guadagnare cifre ragguardevoli
La vita di RAFFAELE e di ERNESTO avrebbe preso caratteristiche fuori dalla borghesia del lavoro
dal vivere comune
Ognuno di loro due avrebbe potuto dedicarsi alle attività che più si confacevano alle proprie inclinazioni,la lettaratura,la pittura,l'osservazione ravvicinata del misterioso mondo femminile
Per cominciare servivano duemilioni delle vecchie lire
A MANFREDONIA e dintorni trovare denaro non è un problema ,parliamo anni sessanta,non devi essere iscritto nel bollettino dei protesti,devi essere abbastanza giovane per avere un padre,non necessariamente facoltoso, ma che abbia un minimo di possibilità a sopperire agli impegni presi dal figlio che si fosse trovato nella malaugurata sorte di non potere adempire al pagamento dei propri debiti
Ipadri di RAFFAELE ed ERNESTO non solo non avrebbero capito,non avrebbero apprezzato,anzi sarebbero stati contrari,feroci oppositori a quell'iniziativa,e, per questo,i due futuri impresari
tenevano gelosamente nascosto il loro progetto
Tra i tanti stimati "commercianti" di denaro che operavano in zona saltava immediatamente all'occhio DON CALOGERO.Aveva in tasca ,arrotolati ,tanti biglietti da centomila,da quel kilo di roba ne estrasse una cinquantina di grammi,e,senza battere ciglio gli consegnò ai due futuri "imprenditori"
Non chiese nulla ,non fece commenti,era abituato a finanziare giocatori sfortunati,ma nel nostro caso,aveva capito che si trattava di tutt'altra cosa
"Ma RAFFAELE non ci ha dato duemilioni,ho contato unmilioneemezzo,"
" Sono gli interessi giusti ad un mese di distanza dalla restituzione.Tu non sei informato di finanza!
"Ma scusa sono tanti soldi !"
"due milioni ,cosa vuoi che siano ,per noi duemilioni!"
Noi gli facciamo in tre giorni!
Tre giorni dopo ,dall'inizio dell'attività i due milioni( unmilioneemezzo per la precisione) erano finitiI
In tre giorni avevano perso tutto
Ma avevano trovato una cosa che non ha prezzo: La Passione per le corse dei cavalli.E inspiegabile
come questo possa avvenire in soli tre giorni: sarà perchè uno si sente in grado di proiettare la sua visione di un avvenimento futuro che poco dopo si concretizza con la realtà ?
E come un virus che ti carica di ottimismo con la speranza di rifarti in futuro della sconfitta di oggi?
Che pui dimenticare con una semplice scrollata di spalle,che puoi allontanare da te con un semplice" va beh,domani ,si vedrà chi è più forte della sorte magligna,che ti fa operare,brigare,agire,trafficare,per poter assumere la tua dose giornaliera di corse
Sembra impossibile (parliamo sempre anni sessanta) che un'asettica telecronaca possa iniettarti tale passione ,forse perchè alla fine di una corsa uno può urlare "HO VINTO".
Forse per il fatto che durante la lettura di quelle poche righe senti l'andrenalina che ti pervade e sei talmente preso che tutto il resto del mondo non esiste più?
Se poi ,l'attività di scommessa dalla sala corse passa all'ippodromo ,uno è completamente conquistato dal fascino di quel mondo che finalmente assapora dal vivo: il passaggio davanti ai tuoi occhi dei cavalli durante le sgambature prima della gara, i loro mantelli,l'uso di briglie,freni,
lunghine,tappi inseriti nelle orecchie nascosti da variopinti cuffini
Per non parlare dei driver ,del loro modo di stare seduti, delle loro diversità di età e corprature,della vivacità delle loro giubbe,che allontanano il grigiore di un mondo reale e ti trasporta con i loro colori in un mondo fanciullesco,di fiaba,come sicuramente non esiste fuori dal perimetro dell'ippodromo
Le urla dei guidatori,il rumoroso contatto tra le ruote dei sulki ,lo scontro con i paletti di palastica che delimitano la pista,la lotta per guadagnarsi la posizione migliore è umano rimanere affascinati da tale spettacolo
Che dire poi della retta d'arrivo quando si spiegano a ventaglio con dei testa a testa e arrivi al fotofinish dove nell'attesa della foto, in quei interminabili minuti con il tuo tiket in mano, che non sai se sia vincente o perdente ti passano per la mente vari pensieri
Basta una sola volta poter urlare "HO VINTO " per essere ricompensati per tutte le delusioni prese
magari per pagare tutti i propri debiti per sentirsi in quel momento degli "DEI"
Insomma un virus che ti prende ,dentro quell'animale che è l'essere umano si annida sempre,come si osserva in tutti gli animali,quali gatti,cani,scimmie,tutti indistintamente l'istinto del gioco in preparazione della vita
Il gioco per la vita,la vita per il gioco.
Cosi RAFFAELE ed ERNESTO COME LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DI APPASSIONATI ,IN SALA CORSE O ALL'IPPODROMO AVEVANO CAPOVOLTO QUESTA MASSIMA DI VERITA
KRIZ
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Re: STORIE VERE DI GIOCATORI IPPICI

Messaggio da KRIZ »

PER TENERE VIVO QUESTO ARGOMENTO

PREFAZIONE
La domanda che mi sono sempre posto è questa:" si nasce o si diventa giocatori?
Io rimango dell'idea che si nasce giocatori ,il perchè ,a mio modo di vedere e molto semplice.
Fin da bambini ci insegnano a giocare, ancora nella culla ci aggrediscono con quelle stupide cose per farci smettere di piangere e inconsapevolmente ci stanno portando sulla strada della ludopatia ,da bambini siamo letteralmente invasi da vari giochi perchè cosi ci estraniamo e non rompiamo le scatole ai nostri genitori che inconsapevolmente ci aumentano la voglia di giocare , cosi il gioco continua anche nell'adolescenza,nella gioventù per finire con la vecchiaia dove scopriamo che nonostante tutto la VITA è stata tutto un gioco
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COME MI SONO AVVICINATO AL MONDO DELLE CORSE
Erano gli anni 70 le uniche scommesse esistenti erano il LOTTO ,il TOTOCALCIO e il TOTIP
Il LOTTO si giocava il sabato se non ricordo male, il TOTOCALCIO e il TOTIP la domenica
Il lOTTO non mi e mai piaciuto, troppo demente con calcolo delle probabilita di vincita
assurde, il TOTIP non sapevo nemmeno cosa fosse perchè nella mia città non esistevano sale corse e gli unici cavalli che conoscevo erano quelli che lavoravano nei campi, non sapevo che esistevano le corse dei cavalli,o, almeno di sfuggita ,perchè nei miei ricordi vaghi la schedina TOTIP veniva letta al termine della domenica sportiva dove puntualmente spegnevo il televisore
Cosi da amante del calcio mi dilettavo nella schedina grazie ad un ricevitore di quelli molto sistemistici , molto abile nel vendere sistemi biridotti che non si incastravano mai, ma di effetto micidiale sulle persono pscicolabili , perchè tutte le domeniche faceva puntualmente 11 e quell'illusione di essere ad un passo dalla vincità gli permetteva di vendere sistemi su sistemi
Quel ricevitore fu l'inizio della mia rovina, un bel giorno mi disse:" hanno aperto un agenzia ippica ,vieni con me che ti faccio vedere una cosa nuova
Cosi fu la prima volta che entrai in un agenzia ippica , solo due persone ,una marea di cartelloni con scritte di nomi di fantasia o di personaggi strani ,in ordine verticale con vicino dei numeri che non riuscivo a comprenderne il significato, sotto un foglio di giornale pieno di cose per me astruse dei geoglifici che poi venni a sapere che erano le ultime tre prestazione recenti di ogni singolo cavallo nelle corse precedenti, un monitor con telescrivente e tre addetti dietro un bancone dove scrivevano su dei blocchi di diversi colori in base a delle cifre gia prestampate
200,500 ,1000,10000,20000,50000,100000 tutte in lire
Chiesi al mio ricevitore cosa fossero quelle cifre accanto ai vari nomi e lui mi disse che i nomi erano dei cavalli e i numeri accanto erano le quote in base al valore in quella corsa del cavallo partecipante
Cosi decisi di cimentarmi in quel mondo a me sconosciuto e scambia la quota 4/5 per un quattro o cinque invece di un quattroquinti cosi optai per BEBEKA 4/5
Stesso discorso su altro campo (NAPOLI TROTTO)dove trovai a 4/5 un cavallo di nome BIBERON
morale della favola vinsero tutti e due e mi trovai con una vincita netta di 1800 lire
mentre stavo uscendo da quell'ambiente dissi al mio amico ricevitore :"lascia perdere ,questo gioco non fà per me"!!!
Passarono un paio di settimane e un giorno per caso mi trovai a passare davanti alla sala corse decisi di entrare ,più per noia che per altro motivo
Incominciai a giocare nomi di simpatia sempre rigorosamente 1000 lire per corsa
poi conobbi delle persone che mi specificarono che si poteva pure scommettere sull'accoppiata ,si trattava di trovare chi arrivava primo e secondo in una determinata corsa
Provai pure quella scommessa ed ebbi la fortuna di prendere tre accoppiate massime di 610 quota bloccata da un sistema astruso, per tutelare i ricevitori
Quella sera tra vincenti e accoppiate usci con ben 300 mila lire di vincita
Pensai di aver trovato l'america per uno che guadagnava 450mila lire al mese,pensavo già di smettere di lavorare sognavo ad occhi aperti, mai vinti tanti soldi con una facilità disarmante in poche ore
Cosi un pò alla volta la sala corse divenne la mia prima casa e fu l'inizio della mia ludopatia che mi condusse alla rovina sia economica che sentimentale che fini nel 1999 grazie ad una fanciulla con gli occhi azzurri come il mare

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KRIZ
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Re: STORIE VERE DI GIOCATORI IPPICI

Messaggio da KRIZ »

Ho incominciato a diventare scommettitore di cavalli all'inizio anni 70, anni in cui il frequentatore di SALA CORSE veniva classificato di poco sotto, il tossicodipendente e il piccolo delinquente comune
Come dipendenza c'è poco paragone ,unica differenza ,mentre il tossico si rovina oltre che mentalmente anchè fisicamente lo scommettitore ippico si rovina principalmente finanziariamente con conseguenze annesse molto importanti che svariano dalla vita sociale a quelle affettive in poche parole fà terra bruciata attorno a sè
Naturalmente parlo del mio caso perchè conosco scommettitori che si sanno controllare ma non gli definerei veri cavallari gli chiamerei Appassionati

Per il cavallaro nella sua testa esistono solo le corse ed è talmente assorto che non si accorge nemmeno se la giornata è uggiosa o soleggiata per lui tutti i giorni sono uguali
anzi no esiste un giorno all'anno che diventa normale ed è il 25 dicembre giorno di NATALE
unico giorno che non si disputano le corse,ma credetemi è un giorno terribile in cui l'astinenza prevale , restio a passarlo in famiglia ,quel pomeriggio diventa di una noia mortale che nemmeno la presenza dei suoi cari riesce a farlo divertire
PER LUI UNICO DIVERTIMENTO SONO LE CORSE DEI CAVALLI, IL RESTO E NOIA
Il cavallaro può avere solo amici nello stesso ambiente dove si parla solo di cavalli tutti gli altri che non parlano in gergo ippico dopo un pò lo stancano lo annoiano per lui esiste solo un argomento I I CAVALLI, bruttissimo a dirsi ma è cosi
Si alza la mattina e il primo pensiero è quello di procurarsi il giornale tecnico (parlo dei miei tempi quando non esisteva internet)
sul lavoro pensa su quale cavallo potrà scommettere al pomeriggio è talmente assorto nei suoi pensieri che non si accorge nemmeno se qualche suo collega tenta di intavolare un discorso di vita quotidiana ,a mezzogiorno mangia con il giornale sul tavolo per ripassare quello che ha studiato la mattina cercando di non aver tralasciato nessun particolare che in un primo tempo gli poteva essere sfuggito
Non vede l'ora che apre l'agenzia per vedere le quote fisse esposte sui tabelloni (parlo di quando esisteva la telescrivente e le quote venivano scritte con un pennarello nero accanto ai nomi dei cavalli e loro guidatori)

Durante tutto il convegno per lui il mondo esterno non esiste rinchiuso o nell'ippodromo o in quelle quattro mura odoranti di tabacco (parlo sempre degli anni 70) attorniato da mille tonalità di persone diverse che vanno dall'avvocato al piccolo delinquente passando per industriali,proffessori di universita,piccoli commercianti,, per finire con qualche tocco femminile ,quasi sempre o zoccole che accompagnano il loro protettore o ballerine da night al seguito dell'industrialotto di turno che hanno racimolato la sera precedente in attesa di una sua vincita consistente per incassare una sostanziosa percentuale e si perchè la vanità del giocatore va oltre alla generosità in caso di vincità
quella senzazione momentanea di euforia accompagnata da onnipotenza fà perdere il controllo sul vile denaro
il suo ego raggiunge un appagamento tale che nemmeno dieci orgasmi con la ballerina accanto
lo avrebbero appagato in tal maniera

io credo molto nel destino penso che ognuno di noi abbia un percorso di vita già segnato
dove fin da piccoli si entra per caso e non per scelta in un sentiero che non si sà dove porti
e giorno dopo giorno il sentiero diventa sempre più tortuoso e pieno di ramificazioni ma senza indicazioni ben precise solo la fortuna o la dea bendata o la buona stella ci farà prendere la direzione che qualcuno (il destino) ha già scelto per ognuno di noi,sia nel bene che nel male
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